Da italiano scelgo il no

Immagine: REUTERS/Alkis Konstantinidis

L’italiano medio non ha ancora capito cosa sia la Troika. Il nome ricorda una prostituta dell’est, anche per l’assonanza con il francesismo troia. In realtà deriva dal russo trojka, che vuol dire terzina e indica il trio Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale. Un ménage à trois che stabilisce le politiche economiche europee e bacchetta le nazioni indisciplinate con la scure dell’austerity. Un triumvirato che senza legittimazione ha piegato il popolo greco e i suoi diritti, generando povertà e disoccupazione. Un Governo d’Europa fallimentare, che deve cambiare. Per questo scelgo il no, per un’Europa diversa.

21 pensieri su “Da italiano scelgo il no

  1. Perdona la mia ignoranza.
    Ma, quando la Grecia spinse per entrare in Europa, falsificò i bilanci, ottenendo soldi.
    Per la serie, chi è causa del suo mal pianga se stesso.
    Mi fa specie come sia stato svenduto il termine “democrazia” in queste due ultime settimane.
    E ancora non ho ben capito se e come vorrà uscirne (perché non è detto che ne voglia uscire, ma contrattare il proprio debito).

    Convengo che il sogno Europa, è diventato un incubo. Specie dopo la firma del Fiscal Compact.

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    1. La Grecia deve intraprendere un percorso di riforme, cambiare, ristrutturare la propria economia e le proprie ingiustizie sociali. La ricetta del Governo europeo, però, non ha funzionato. La grecia ha perso un quarto del pil e ha una disoccupazione altissima, pur avendo seguito le ricette europee. Ci vuole un cambio di passo nei rapporti tra Europa e Nazioni, altrimenti perderemo tutto.

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  2. Anche noi abbiamo truccato i bilanci. Sul fatto che i Greci abbiano fatto degli errori sono d’accordo. C’è anche da considerare gli interessi che hanno avuto le banche tedesche e francesi in Grecia e quelli che hanno quelle americane in Europa. È molto più complessa di come crediamo.

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  3. L’unica cosa buona che vedo in quello che è successo in Grecia, è la scelta di interpellare il popolo con un referendum. Anche l’Italia avrebbe bisogno di qualcosa del genere.

    Per quello che adesso succederà in Grecia, credo sarà un grande dolore per l’intero popolo. Qualunque cosa decideranno, sarà solo quest’ultimo a pagarne le pene.

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