L’ultima sigaretta

Ho iniziato a fumare a 19 anni e mezzo. Tardi. Consapevole, come ogni mia scelta. Odiavo quei compagni di classe che fumavano a quattordici anni, lo trovavo inutile e da deboli, oltre che stupido ed autolesionista. Ho iniziato a fumare mentre preparavo l’esame di anatomia umana. Vivevo già fuori casa e non ho mai avuto il coraggio di fumare davanti ai miei genitori. Loro, ovviamente, capirono presto, ma non affrontarono mai il discorso, come una perfetta e ipocrita famiglia italiana. Non so se sarei riuscito a laurearmi senza nicotina. Non parlo della sigaretta, ma della nicotina, una sostanza seducente. Peccato per il catrame e i tumori. Questo lo pensavo quando ancora fumavo; ora so che mi sarei laureato anche senza nicotina, certamente. Rollavo, come si dice in gergo. Tabacco sfuso. Poi ho iniziato a fumare seriamente e la pigrizia mi ha portato a comprare sigarette già pronte. Poi sono ritornato a rollare, perché era più buono. Dopo la laurea ho smesso. Questa volta non per scelta, non si smette mai per scelta. Smetti perché arriva il momento in cui devi smettere. Una gravidanza, una malattia, il più delle volte. Non avendo un utero il mio problema è stato di tipo medico. Niente di grave, ma sufficiente per un ricovero. Penso che questo inconveniente mi abbia regalato almeno una decina di anni in più, da spendere con i nipotini, trascorrendo da maggio a settembre su una spiaggia, all’ombra. Oppure no, non so.

La regola per campare è quella di essere dei catorci non troppo catorci. Come quelli che hanno dei problemini, ben controllabili con una buona prevenzione, una buona terapia e dei controlli almeno annuali. Mio nonno è morto per un tumore allo stomaco, mai una visita prima. È morto in tre mesi. Non abbiate paura dei medici, controllate almeno una volta all’anno la pressione, il colesterolo, la glicemia, l’emocromo. Fatelo per regalarvi una decina di anni in più, da spendere con i nipotini, trascorrendo da maggio a settembre su una spiaggia, all’ombra.

Non sono un moralista, ma dovete conoscere bene i rischi dei vostri vizi. Parlatene con il vostro medico. Se fate sesso con il mondo, fate qualche esame. Se pesate 150 chili, fate una dieta. Non sono ossessionato dal fitness, non condanno le pancette o le maniglie dell’amore. Parlo di 150 kg per 160 cm. Se bevete come spugne, fatte un controllino al fegato. Sì, perché l’alcool fa danni gravissimi. Ma è socialmente più accettato rispetto alla sigaretta, almeno in Italia, la patria del vino. In realtà fa schifo uguale, se ne abusate. Se mangiate come fogne, idem. Parlate con il vostro medico liberamente. È l’unico che non può tradirvi, non può parlare della vostra vita e dei vostri problemi con nessuno. È l’amico perfetto, che tiene a voi. Ascoltatelo. Lavora per voi, se non vi soddisfa licenziatelo, cambiate medico. Fatelo per regalarvi una decina di anni in più, da spendere con i nipotini, trascorrendo da maggio a settembre su una spiaggia, all’ombra.

Quando ho smesso di fumare dormivo moltissimo, ma essendo in un letto di ospedale non ho avuto problemi. Non vi ammorberò spiegandovi perché questo sia molto utile. Le dipendenze interagiscono con dei circuiti cerebrali ben specifici, parliamo di neurotrasmettitori e recettori. Non è “il gesto”, “Gesù”, la “superstizione”. Quello che provate lo dovete ai neurotrasmettitori. Quando togliete la nicotina dormite un po’ di più, vi aiuterà. Un po’ come per i depressi, che dormono di più. Li aiuta. Il circuito è lo stesso. Dopo una settimana la dipendenza “recettoriale” passa. È la fase più difficile. Il craving, cioè il bramare costantemente la sostanza d’abuso dura un po’ di più, per altri meccanismi compensatori. Dura 30-60 giorni. Sono due mesi d’inferno. Avrete costantemente voglia di fumare, improvvisamente tutti accanto a voi saranno dei fumatori e sentirete sempre odore di sigaretta. I vostri recettori olfattivi saranno così avidi di fumo da scovarlo ovunque, nel raggio di 200 metri. Poi è tutta discesa, ma non tornerai più indietro. Non ti dimenticherai cosa vuol dire fumare, ma non ne avrete più bisogno. È come aver perso la verginità. Perdonatevi per essere stati deboli, per aver avuto bisogno di qualcosa di esterno, sintetico, falso. Eravate dei fumatori, altri hanno fatto di peggio. L’importante è che il verbo sia al passato. Fatelo per regalarvi una decina di anni in più, da spendere con i nipotini, trascorrendo da maggio a settembre su una spiaggia, all’ombra. Non aspettate, scegliete di smettere. Me lo rimprovero, di non aver scelto. Sarebbe stata una delle più grandi vittorie. Mentivo quando dicevo che non si può scegliere di smettere: ero un fumatore quando lo pensavo. Ora so bene che si può scegliere, sempre. Se non lo farete, non vi giudicherò. Non mi interessa come passerete gli ultimi anni della vostra vita, magari starete meglio di me. Ma le scelte devono essere consapevoli. Non minimizzate, non pensate di non essere dei tossicodipendenti solo perché la droga ve la vende lo Stato. Lo siete. Chiedete aiuto: è coraggioso ammettere di non riuscire a farcela da soli. Non sono un moralista, dovete solo conoscere bene i rischi dei vostri vizi. Sempre.

 #piùdi100. Quando serviranno più di 100 parole, le userò.

p.s. questa è la prima e ultima volta che vi darò dei consigli di salute. L’ho fatto perché parlavo con me stesso; voi avete solo origliato, per sbaglio. Mi perdonino i fumatori, da fumatore odiavo queste manfrine; poi ho capito che era giusto che qualcuno perdesse due minuti per tentare inutilmente di convertirmi.

p.p.s. ci sto prendendo gusto a scrivere molto. Sto abusando, come al solito, degli emendamenti che appunto a delle regole inutili che mi autoimpongo. Le regole sono consolatorie. Mi aiutano sempre.

26 pensieri su “L’ultima sigaretta

  1. Bellissimo post…anche io ho smesso di fumare e l’unica cosa di cui mi pento e non essere riuscita a farlo prima! Si, le dipendenza non sono da sottovalutare, ci sono molti centri per essere aiutati, ma difficilmente si riconosce una dipendenza ( fumo, alcool, alimentazione) : purtroppo. Grazie e buon we,65Luna

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  2. Da ex fumatore (4 anni non semplicemente senza fumare, ma senza più alcun bisogno nè voglia di fumare, che è molto diverso…) capisco perfettamente gran parte del discorso. Quanto ai consigli di salute fanno riflettere…detti da un medico vanno presi assolutamente in considerazione! Fegatooooo andiamo a controllarciiiiii 😀

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  3. Ottimo post, sia negli intenti, sia nella scrittura molto ben curata nella forma e accattivante, con quell’espediente, ripetuto, dei nipotini, che sembra il ritornello delle favole di Grimm. Tu hai fatto la tua parte a dire le cose come stanno, mi auguro e ti auguro che qualche fumatore leggendoti diventi un ex fumatore! Io ho smesso tanto tempo fa, sostenuta e motivatissima dal progetto di una gravidanza.

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  4. Ho iniziato a 1 2. Sì debole, stupida e influenzabile, lo ammetto. Ho fumicchiato fino ai 26. La dipendenza vera, però lo sviluppata dai 22 anni, lavorando come segreteria tuttofare di uno studio legale. Mi sembrava che le sigarette placassero l’ansia terribile che mi metteva lavorare in quel posto. In quei 4 anni un bel po’ dei soldi ne guadagnavo se ne sono andati via in fumo. Litterally! Poi l’ansia ha perso contro un asma bronchiale, aggravata da allergia atipica. Una notte mi sono spaventata tantissimo perché non respiravo. Svegliarsi perché non respiri é orribile e ho pensato che morire soffocati non deve essere una bella morte. Il giorno dopo ho buttato il pacchetto e non ne ho più ricomprato un altro. Eppure la nicotina mi chiama ancora e la canzone dei Subsonica a lei dedicata resta ancora una delle mie preferite. Non so perché ti ho raccontato tutte queste cose. Forse vorrei trovare un medico come te. Nutro ancora questa speranza. Sull’amico la vedo più dura! Ps. Ho notato che spesso usi piùdi100 quando ti racconti un po’. E allora ben venga l’emendamento: una persona, specialmente se bella e complessa, ci sta stretta in 100 parole! 🙂

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    1. Asma e fumo sono un’accoppiata pessima. Alcuni scoprono di essere asmatici proprio così, con crisi respiratorie anche gravi. Ti ringrazio per i complimenti. In effetti quando parlo di me scrivo di più, lo faccio perché ho notato che tanti hanno condiviso alcuni dei miei peggiori momenti e leggervi mi fa sentire meno sbagliato. Sento che non sono solo e che siamo in tanti. 😉

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  5. Smesso di fumare da ben 3 anni ed ancora adesso mi piacerebbe una sigaretta ogni tanto ma non cado nel tranello di una che vuoi che sia … Smettere di fumare spero mi regalerà qualche giorno in più di vita ma anche 15 kili in più che non riesco a buttar via 😅 comunque si non tornerei indietro

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  6. “La sigaretta ” è il più sexy degli status symbol. Me ne innamorai a 14anni. Poi basta. Un pacchetto ogni 2-3 anni. come una ex da cui ritorni per il sesso facile.
    Poi niente. Niente più amore. Niente di niente. Da anni ormai. Beato me 🙂

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  7. Ho sempre pensato che in qualsiasi cosa fosse l’abuso il male assoluto per cui a parte qualche mitica sbornia giovanile ho sempre bevuto poco(il bicchiere a tavola,la barretta con gli amici 2-3 sere) e anche le canne le ho sempre viste come occasionali e mai come rifugio. A mangiare mi controllavo ma ero anche aiutato da un metabolismo che non mi ingrassava. Ultimamente si, ero a 115 kg su 189 e non andava bene per cui sono intervenuto. Ora sto A 97 e i 90 non sono più un miraggio. Il fumo…anche li sempre fumato poco ma in certi periodi tipo il militare fumavo un pacchetto al giorno. Smisi anche per 4 anni! Poi sul lavoro causa stress tornai A fumare. Troppo. E non mi piaceva quindi passai al tabacco e da allora sono 15 anni che fumo 2-3 sigarette al giorno. A volte nessuna. Non so quanto camperò ma sono fatalista. E non pretendo di vivere tanto. In fondo 80 in salute sarebbe un buon tempo. E darei il mio contributo alla sistemazione dei conti pubblici pensionistici! 😀

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