Cortocircuito migratorio

Parlare di immigrazione di questi tempi è un jolly. In due mesi sono nati per partenogenesi migliaia di esperti in politica internazionale e gestione delle emergenze. Sono ovunque: al bar con il cappuccino, alla fermata della metropolitana, sul treno, in palestra, in ufficio, dietro di voi ora. Il grosso del problema è che non si possono spegnere come ho già fatto con la tv. Parlare di immigrazione is the new “le giornate si stanno accorciando, fa freschino la sera”. La mediana del pensiero nostrano è “negher de merda“, anche se i profughi vengono dalla Siria. Cercherete di abbozzare un discorso interlocutorio ma a quel punto vorreste già aver deglutito la lingua. Il diverso non piace, le motivazioni non contano. Poco importa che la Germania abbia aperto le porte ai siriani, vi risponderanno che gli africani ce li lasciano tutti. Proverete a spiegare che la partita si gioca in Europa, con una ridistribuzione in quote obbligatorie dei migranti e che i barconi non possono tornare in Libia, ma a quel punto vorreste non aver mai iniziato quella conversazione, o meglio, preferireste non essere mai nati. Gli esperti incalzano, mistificano, confutano, negano evidenze, denunciano complotti, sono convinti di fatti mai accaduti, hanno un’idea personalistica della costituzione. Il vostro cervello sarà liquefatto prima del secondo contraddittorio. Per tutti questi motivi dovrete evitarli come la peste. Negatevi. Fingete una sordità momentanea. Pensate a dei gattini rosa. Non cadete nella trappola: il contagio è rapido e in men che non si dica sarete anche voi degli esperti. Gli ennesimi esperti del dare aria alla bocca, del narcisismo dell’opinione e del perder tempo.

 #piùdi100. Se e quando serviranno più di 100 parole, le userò. Non rispetto mai le regole, tantomeno qui.

31 pensieri su “Cortocircuito migratorio

  1. Ottimo, hai espresso esattamente ciò che penso, così mi sono tolta il pensiero e non devo più aprire bocca rischiando tutte quelle cose lì. E’ fatta. Grazie. Buona giornata! 🙂

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  2. In merito all’argomento mi sembra di poterti dare ragione, una cosa mi rende stupito, curioso, perplesso: cosa è cambiato per fare invertire le posizioni di tanta parte dell’Europa prima così decisa a difendere i famosi accordi di Dublino (il paese in cui entrano i rifugiati devono identificarli e tenerseli)?
    PS: La frase: “Non rispetto mai le regole, …” mi lascia perplesso, quel “mai” non finisce forse col determinare una regola e quindi una contraddizione insanabile?

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      1. Cito un paio di cose in ordine sparso dalle cazzate dei vicini: «Gli danno quaranta euro al giorno a questi [rifugiati]! Perché non danno qualcosa anche a noi italiani!»; X:«Non bastano i napoletani, adesso ci dobbiamo prendere pure questi» Y:«zitto che abitano pure qui accanto, abbassa la voce» [Si riferiscono a me e alla mia compagna, che siamo molisani, ma tanto è inutile spiegare].
        E potrei continuare per diverse pagine…

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    1. Perché hai commentato la manovra politico-mediatica tedesca. Penso che la contraddizione delle posizioni europee sul tema immigrazione le stiamo osservando tutti. Il tema, come indico nell’articolo, si vince in Europa. Io critico la solita propaganda pro/anti immigrazione fine a se stessa.

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  3. Non più tardi di un’ora fa una mia amica – quando non affronta temi politico-sociali è una persona con cui si può parlare, garantisco – mi ha consigliato di mettere delle sbarre alla finestra che dà sul cortile interno della mia abitazione perché … hai visto che brutta gente gira! Da quando accogliamo tutti, c’è da aver paura.
    Volevo risponderle che a farmi paura è lei, sono quelli come lei, ma sono stata zitta: certa propaganda, le notizie distorte e le vere e proprie bufale che girano in rete sugo immigrati hanno avuto effetti devastanti su persone un tempo normali e io, dopo tanti anni, non me la sento di rompere un’amicizia nata ai tempi dell’Università (la mia amica è pure laureata, sì, a dimostrazione che cultura e apertura mentale non hanno nulla a che vedere con gli studi fatti).

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  4. Vivo da 11 anni in giro per l’Africa, Nigeria, Angola, Mozambico. Ho casa a Cape Town ed in Italia. Mia moglie ha vissuto l’apartheid dalla parte sbagliata… Giusto per chiarire che in un modo o nell’altro siamo entrambi emigrati…
    E forse proprio per questo mi incazzo come una belva quando vedo i tg… O quando ascolto l’italiano medio.
    Pare che nessuno voglia affrontare il problema vero. L’origine delle migrazioni. C’è chi ha interesse affinché questi paesi rimangano instabili e non importa il prezzo di fronte al loro guadagno.
    La Germania accetta i Siriani? Benvenuta manodopera a basso costo e con buona scolarizzazione…
    Io ora sono al Cairo ed è piena di eritrei che tentano l’attraversata dopo settimane nel deserto… Ovviamente quelli non van bene!

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    1. Purtroppo la comprensione del mondo è valida solo quando è di prima mano…
      Troppa gente crede di sapere cos’è il Kenia solo perché è stata in un club med o ad un safari…
      Magari qualche briciola di bulb senso potrebbe aiutare…ma anche di questo non se ne trova molto

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      1. Si, hai sicuramente ragione. Per contro mi riferivo a quelli che molto a cuor leggero ripetono i loro mantra del aiutiamoli a casa propria. Ecco, li, magari sapere che c’è gente su cui viene esportata democrazia a bombe e dove case non c’è ne sono magari aiuterebbe a non dire quelle frasi senza senso.

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      2. Per mia esperienza personale son convinto che l’unica soluzione consista nell’elimiare i motivi della migrazione di massa… banale e facile a dirsi, ma impone un cambio epocale nel modo di vedere il mondo. Non più un posto da sfruttare bensì una casa in cui vivere…

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      3. Il problema è talmente vasto che non basterebbe un giorno intero per scalfirlo quel che conta sapere è che ad ogni scelta corrispondono delle conseguenze. L’immigrazione incontrollata è sbagliata come un muro sul confine. Ma non considerare le nostre responsabilità nelle situazioni che generano le migrazioni è quasi criminale

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      4. Vero. Poi un altra cosa che andrebbe fatta capire è la differenza tra immigrati, profughi e rifugiati politici. I primi giustamente vanno regolati mentre per gli altri occorre davvero capire che umanamente parlando non puoi ne respingerli ne murarli ne tanto meno fingere che siano contenti di venir qui

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      5. Il problema è che nel senso comune le tre categorie che indichi non sono considerate così diversamente e troppo spesso ci dimentichiamo che il diritto di asilo per i rifugiati è un diritto sancito prima di tutto dalla nostra costituzione.

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      6. Esatto, dalla nostra e dal diritto internazionale. Purtroppo qui diventa tutta materia di speculazione elettorale con una informazione pietosa.E il colmo è che si ignora l’altro problema che è l’emigrazione degli italiani.

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